La questua delle uova, in dialettto “Cantè j’euv” è la suggestiva tradizione delle nostre colline per salutare la primavera e anche il modo per augurare Buona Pasqua ai Viglianesi. Più di tren'anni anni di ininterrotta attività è il record degli inossidabili “cantur” e “sunadur”.
L’allegra brigata si propone con spirito folcloristico e sincero girando di cortile in cortile, per le frazioni ed il paese: serate piacevoli in cui si riscopre il piacere di stare insieme con musica, balli e… golosità! Far parte del gruppo è da sempre una passione; lo conferma l’attaccamento dei veterani e l’entusiasmo dei giovanissimi che di anno in anno si aggregano con voci squillanti e capacità musicali promettenti che garantiscono continuità alla tradizione. L’impegno di sette serate trascorse suonando e cantando è notevole, ma la passione e la costanza del gruppo dei cantori si fondono con le note dei musicanti ed invitano la gente a spalancare le porte di casa per far entrare il gruppo che in musica richiede “una bottiglia in grazia”. I bimbi ci aspettano incuriositi, gli anziani rivivono la loro gioventù. La generosità dei “padroni di casa” è sempre encomiabile, in ogni cortile una stretta di mano, un augurio, pasticcini e bevande per dissetare le ugole, una promessa di arrivederci al prossimo anno; tutte manifestazioni di ospitalità che trasmettono la forza e l’entusiasmo di continuare anno per anno questa suggestiva tradizione della Quaresima.
Testo del Canto delle uova